Da qualche anno, la domanda è sempre calda: l’email sta morendo? La risposta è sempre no! Le motivazioni le abbiamo già spiegate qui e qui.

Ciò che accade però è che con la scalata dei social media, i markettari del B2B debbano ripensare il modo in cui si confrontano con l’email marketing. L’email è stata soggetta a una lunga esperienza di passività: per molto tempo la conversione avveniva sotto lo stretto impulso di chi inviava. Difficilmente l’occasione permetteva di creare dialogo.

Per essere ancora più funzionale, l’email dunque deve evolvere. Deve coinvolgere i lettori e incoraggiare la conversazione, nello stesso modo in cui agiscono i social media.

Ciò che un tempo veniva veicolato quasi esclusivamente attraverso l’email, oggi transita nei social network sotto forma di post su Facebook, di twit, di video su YouTube o messaggio su un gruppo Linkedin. Naturalmente ciò che è ricevuto su un canale, può essere distribuito su un altro. L’evoluzione che porterà l’email a un formato multicanale non può che passare attraverso queste modalità.

Proviamo a considerare l’email marketing in modo tradizionale, ma includiamo i social media. Estendiamo il potere delle nostre comunicazioni.

Semplificare

Ma come? Includere e semplificare al tempo stesso? Sì, perchè il linguaggio si nutre di simboli per significare un contenuto: meno i simboli sono vicini a ciò che vogliamo esprimere, più ne dobbiamo usare. Disporre dei giusti strumenti di comunicazione, ci consente di giungere prima al significato.

Cerchiamo dunque di rendere i nostri messaggi più corti e immediati grazie all’uso di collegamenti multimediali e aggregazioni di altri contenuti. Questo agevolerà la condivisione e la lettura dai dispositivi mobili.

Includiamo diversi link per proseguire l’argomento e leggere informazioni supplementari. Utilizziamo immagini significative, sempre fornite del testo alt.

Ricordiamo che i lettori sottoscrivono molto più di un’email

La presenza online di un’azienda oggi è multipla: Facebook, Twitter, Delicious, Tumblr, etc.

Se stiamo usando ogni strumento con una precisa strategia e un linguaggio adatto, avremmo diversi tipi di contenuti. Per l’utente questo significa un range molto ampio di canali da cui trarre diversi tipi di informazioni.

Aggreghiamo tutti i contenuti corporate in siti come FriendFeed. Inoltre non dimentichiamo di includere in ogni mail riassunti personalizzati sulle nostre attività, corredati da tutti i link di riferimento.

Troviamo i nostri (possibili) clienti

E’ sempre bene fare un po’ di ricerca. Troviamo online possibili clienti e investiamo tempo ed energie nelle piattaforme da loro utilizzate per guadagnare così una presenza significativa. Non dobbiamo focalizzarci solo sulla raccolta di anagrafiche: sviluppiamo la conoscenza una volta avvenuto il contatto: i risultati potrebbero essere sorprendenti.

Controllate I vostri competitor

Chi sono? Come sono? Determinare se sono attivi su una particolare applicazione, ad esempio Twitter, e in che modo dialogano con certe nicchie aiuterà a individuare problemi e dinamiche.

Personalizziamo frequenza e contenuti

Come si crea la conversazione e dunque la personalizzazione? Comprendere la propria audience è la chiave. Avere relazioni di fiducia con i clienti già esistenti è un buon punto di partenza. Sostenere un dialogo con queste persone influirà positivamente sul ROI.

La fiducia che loro ci accorderanno, servirà per conquistare nuovi clienti o sostenitori. Creare contenuti rilevanti che incoraggino la conversazione richiederà una considerevole attitudine al pensiero strategico e capacità di copywriting, ma quando le nostre email saranno in grado di creare più interazioni con l’azienda, l’efficacia di questo canale di marketing sarà pienamente realizzata.

Rendiamola virale, facilitiamo il passaparola

Facciamo in modo che ogni contenuto spinga il lettore all’inoltro e inviti a visitare il nostro blog o il nostro sito, facciamo uso di immagini, video o elementi che consentono all’utente di interagire, personalizzando un’esperienza già di per sè capace di generare curiosità. Se diffondiamo contenuti interessanti e nuovi, abitueremo le persone ad aspettarsi altro.

Stimoliamo poi gli argomenti trattati con opportune campagne di article marketing e bookmarking.

C’è di più

Naturalmente rendere sociali le proprie email va oltre questi semplici consigli e la pura inclusione dei social media nei nostri messaggi. Una volta comprese e applicate le dinamiche di base, dovremmo aver sviluppato un’attitudine alla conversazione in tutte le nostre attività.

Il resto non è possibile prevederlo. I consumatori troveranno il loro modo di dirci cosa vogliono. Di questo potete andare sicuri. Ma anche di un altro fatto: non è detto che ciò avvenga esclusivamente per email.

Avete degli esempi di email che incoraggiano la conversazione? Se volete condividerle, insieme con le vostre idee, noi siamo qui in ascolto.