Una volta o l’altra, a ognuno di noi è capitato di inviare un’email di lavoro che non va a buon fine.

Sia che si tratti di una comunicazione errata interna all’azienda oppure semplicemente un errore di battitura in un’importante messaggio, un incidente con l’email può creare grossi grattacapi al malcapitato impiegato di turno.

Se la configurazione della posta elettronica aziendale non consente di ritrarre una e-mail, ricontrollare ogni messaggio prima di inviare è un must. Prestate particolare attenzione al campo mittente “A” (“To” per gli inglesi), dove si verificano alcuni degli errori più disastrosi.

Identità Errate

vecchie_pettegolePuò accadere facilmente: stai inviando un’email al tuo collega Mario per lamentarti dell’operato della tua vicina di scrivania Lisa e, con Lisa ancora ben impressa nella tua mente, inserisci il suo indirizzo email nel campo mittente. Se Lisa è una semplice collegata o sei il suo superiore, dovrai sopportare semplicemente anni di astio e imbarazzi. Se però lei è un tuo superiore, probabilmente hai perso l’occasione di un aumento di stipendio e di promozione.

Dare un’occhiata al campo mittente può aiutarvi a proteggervi dalle identità sbagliate.

Per essere più cauti, tuttavia, una pratica migliore potrebbe essere quella di evitare di scrivere nell’ email ciò che non vorresti nessun altro leggesse. Le email hanno un’elevata capacità di finire nelle mani sbagliate di tanto in tanto.

 

Accidentali Email di gruppo

Il Wall Street Journal ne parlava come “il pulsante che tutti amano odiare“. In effetti, il pulsante “Rispondi a tutti” è una pratica pericolosa, che ha messo in seria difficoltà molti professionisti in diversi modi. Spesso i mittenti non notano i nomi dei soci o dei clienti nel campo CC (Copia Conoscenza, ndr),condividendo informazione (molto spesso professionalmente sensibili) con destinatari errati.

Un altro errore nell’ email di gruppo si verifica quando alcuni dipendenti rispondono ad una lista di distribuzione. L’ora successiva è di solito scandita da una raffica di e-mail, che inizia con: “Perché mi stai inviando queste email? Chi sei tu?

In alcuni casi, le grandi imprese sono state costrette a tagliare uno scambio di email fuori a livello di server per fermare l’emorragia di email.

 

Email Marketing Epic Fail

ImmagineL’Email Marketing si è voluto, è diventato uno strumento fondamentale per le strategie aziendali.  Di pari passo, tuttavia, è proliferata una varietà di modi in cui un messaggio può andare fuori strada .

Ad esempio, numerose campagne hanno preso il via con un’ortografia imbarazzante o un errore di grammatica.

Ma ci sono anche aziende che commettono errori ancora più grossolani, inviando una campagna DEM alle liste email sbagliate.

 

Un’azienda –The New York Times – ha accidentalmente inviato un’offerta di sconto a otto milioni di abbonati, anziché ai 300 vecchi abbonati che avevano deciso di non rinnovare l’abbonamento.

Risultato? Clienti fedeli inferociti che chiedono lo stesso trattamento riservato ai vecchi abbonati.

In molti casi di disastrose email promozionali, le aziende hanno fretta e saltano il passo cruciale: rivedere l’email prima di inviare e con essa la lista dei destinatari.

Molte aziende infatti non si rendono conto che le campagne di email marketing possono essere testate come qualsiasi altra azione di marketing.

Attraverso l’analisi, una campagna DEM può essere analizzata e resa strategica, utilizzando i risultati dell’ultima campagna per migliorare quella successiva.

Le email possono anche essere create e programmate per un invio posticipato , permettendo a più membri del team di fornire approvazioni prima di effettuare la campagna.

Quindi, prima di inviare le vostre email B2B, controllate sempre il messaggio e la lista dei destinatari!