Usiamo la segmentazione scegliendo accuratamente gruppi di destinatari e personalizzando le comunicazioni, ma il reale potere dell’email marketing  è nella personalizzazione avanzata basata su eventi, speciali occasioni o determinati comportamenti.

Nell’analisi “ROI Of Email Relevance” Jupiter Research ha registrato che le campagne di email marketing comportamentale hanno consentito di ottenere un incremento pari al 30% del click-through rate e  triplicato i tassi di conversione  rispetto all’email marketing tradizionale, pur gestito su buone segmentazioni.

Un’automazione di questo tipo fa pervenire il messaggio nel momento più opportuno, rendendo la comunicazione maggiormente rilevante. Proprio come un trigger, un grilletto, azioni di questo tipo si attivano in determinati periodi di tempo, a una certa data o alla presenza di un evento o di un’azione.  Per questo viene anche chiamato triggered email marketing. Con una strategia di questo tipo è possibile amministrare:

  • l’evento che determina l’invio di un’email;
  • la programmazione di invii in diversi momenti;
  • la personalizzazione di oggetto e contenuti;
  • il destinatario singolo o il gruppo di destinatari;
  • la frequenza o la concatenazione dei messaggi.

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In particolare, l’email marketing trigger based si caratterizza perché:

  1. E’ automatico: lo imposti e lo dimentichi. Naturalmente fino a che non vadano riviste le regole!
  2. E’ specifico per un obiettivo ricorrente: la sottoscrizione o la disiscrizione dalla lista, il completamento di un ordine o una garanzia in scadenza sono alcuni esempi. Una sola campagna risponde a diversi scopi, attivandosi autonomamente per inviare la giusta comunicazione nel momento più adatto.
  3. Si personalizza sulle azioni del lettore: partendo da una prima comunicazione unica per tutti i destinatari, la struttura basata sulle scelte permetterà ad ogni utente di ricevere comunicazioni differenti in momenti diversi.

Un’azione di marketing di questo tipo non sostituisce l’email marketing di tipo broadcast, dove messaggi uniformi (generalmente newsletter periodiche o comunicazioni strordinarie) vengono spedite a tutta la lista. Il triggered email marketing si basa sulla necessità del follow-up: programmi adeguati al proprio business possono scatenare speciali sequenze di messaggi, detti dialog track, che, con l’unico limite delle risorse creative, permettono di instaurare un dialogo con i propri clienti ancora più personale.

Alcuni esempi pratici:

  • A seguito della disiscrizione dalla newsletter, si può invitare l’utente a spiegarne le motivazioni e/o offrire un bonus. In questo modo oltre a migliorare il servizio, sarà più facile recuperare un lettore insoddisfatto.
  • A chi ha visitato più di una volta la pagina di dettaglio dell’offerta senza effettuare nessuna conversione, si potrà inviare un’offerta personalizzata che vinca le resistenze.
  • Se invece i destinatari non hanno cliccato nessun link del messaggio, dategli una seconda possibilità. Forse l’email non è stata ricevuta nel momento più adatto della loro giornata. Inviate una nuova mail ricordando la scadenza dell’offerta e offrendo un forte incentivo per la loro conversione.