You aren’t going to turn passive consumers into active trollers on the internet – Stephen Weiswasser, ABC, 1989

Il social marketing si muove nel web 2.0. E’ un fatto. E il web 2.0 cos’è? Non lo staremo dando per scontato? Proviamo a definirlo in dieci punti.

Riesci a trovare le nostre facce nell'immagine?! (siamo in cinque!)

  1. Gli utenti, la loro saggezza.
    Prendiamo Digg.com come esempio. Il successo di un articolo dipende dal valore che gli utenti gli attribuiscono.  Anche Google funziona così. E’ il numero dei collegamenti a una pagina che ne decreta la rilevanza. C’è chi lo chiama l’effetto della rete. A noi piace pensare ad esso come a un meccanismo di fiducia: social trustness.
  2. Molti contenuti. Condivisione.
    Blog, Flickr, YouTube, Vimeo, Delicious, Facebook, Twitter, FriendFeed, Google Buzz, Xing, Picasa, MySpace, LinkedIn, StumbleUpon, ShareThis, Last.fm, Digg, Deviant Art, Badoo. E gli altri.
  3. Piattaforma.
    Pochissimi servizi oggi funzionano senza il web. Ebay è il negozio più grande al mondo. LinkedIn, la più grande comunità professionale. Wikipedia, la piattaforma della conoscenza globale.
  4. Partecipazione. Ops, questo era il primo punto?
    E’ il nodo fondamentale che spiega il web 2.0: gli utenti generano contenuti. UGC, user generated contents. Quindi diventano autori e passano da essere definiti consumer, all’essere prosumer. Non più solo consumatori, ma anche autori che producono informazioni e opinioni. Non si accontentano più di un modello passivo di fruizione. Disposti ormai a partecipare attivamente, sono sempre più esigenti. Oggi, gli UGC stanno gradualmente sostituendo le fonti di informazione tradizionale, grazie anche alla forte indicizzazione di ciò che viene generato dal basso.
  5. Coinvolgimento. Rich(er) Internet Applications.
    Css, Ajax, jQuery e interfacce touch aumentano l’usabilità e creano nuove possibilità ed esperienze per l’utente.
    Lo sapevate che esistono altre misure oltre il terabyte? Il petabyte, ad esempio, equivale a 1000 terabyte. Per darvi un’idea, Google gestisce giornalmente più di 24 PB al giorno.
  6. Una nuova, grande, forma di marketing. Si chiama Social Media Marketing.
    Noi ne abbiamo parlato qui. E ne parliamo qui.
  7. Siamo sempre online.
    La maggior parte degli strumenti 2.0 è online. Identificano una generazione predisposta al colloquio sincrono, ma si sviluppano in modo asincrono. Quasi tutti questi strumenti però ci seguono nelle nostre attività quotidiane e sono always on. Come noi.
  8. Più che mai in movimento. La beta perenne.
    Le web application sono continuamente aggiornate, nuovi rilasci sviluppano nuove interazioni e funzionalità. C’è chi dice che Flickr sia aggiornato ogni 30 minuti. Sarà vero?
  9. E’ il web come è stato ideato. Web 2.0 o Web 0?
    Questo è un concetto che piace molto a chi scrive questo articolo. Il web 2.0 riporta internet agli scopi con cui è nato e si è diffuso. Se il web 1.0 poneva le basi, ma ne limitava le possibilità, oggi design e tecnologie rendono internet non più un mezzo solo digitale, ma un’estensione delle proprie facoltà cognitive.
  10. Niente. Il web 2.0 non esiste.
    Perchè non è possibile definirlo. C’è chi lo dice, credeteci.