L’email marketing sembra facile (e per molti versi lo è): costruire una newsletter è molto semplice, soprattutto oggi con gli strumenti drag and drop messi a disposizione dalla maggior parte delle piattaforme di invio, ma spesso una strategia davvero vincente, che porti a casa un ROI di rilievo, richiede di affrontare alcune sfide.
1 – Costruisci una strategia di acquisizione.
Nelle fasi iniziali di una strategia di Email Marketing è un buon obiettivo dare priorità all’acquisizione di nuovi contatti, con una profilazione ad ampio respiro, per incrementare la base dati di prospect da coltivare. Il punto di partenza per questa operazione è analizzare il contesto del Brand: dove i potenziali clienti interagiscono maggiormente con l’azienda? Chi sono e da quali caratteristiche sono contraddistinti?
Questa analisi sarà utile sia per le aziende che vorranno iniziare una campagna di acquisizione, sia per coloro che in tempi molto rapidi vorranno ottenere liste di prospect (Bancomail ad esempio fornisce liste targettizzate basate proprio sulla profilazione aziendale). Queste due ipotesi non sono esclusive, ma anzi, offrono un continuo nutrimento come vantaggio vicendevole.
2 – Non identificare un solo obiettivo.
Il piano strategico si occupa anche di mappare tutti gli step che possono portare a quel risultato. Solitamente si tratta di un percorso non immediato, che è contraddistinto da momenti particolari in cui il prospect compie delle scelte.
Se hai svolto correttamente la prima fase, ora sei in grado di individuare le azioni e i luoghi migliori dove condurre la tua campagna di marketing.
3 – I dati in tuo possesso dovrebbero contenere molte informazioni (rilevanti).
Valuta periodicamente i dati in tuo possesso per ciascun utente per assicurarti che le tue comunicazioni siano mirate. La tua strategia di Email Marketing non dovrebbe includere messaggi “batch and blast”, cioè non dovresti inviare troppo frequentemente la stessa email a tutta la tua lista, senza curarti delle differenze in termini sia di profilazione che di comportamento post ricezione.
Usare semplici dati come la locazione geografica e un’accurata profilazione merceologica, può migliorare enormemente la redemption. Successivamente al primo invio, comincerai ad avere a disposizione valori comportamentali per inviare campagne mirate.
4 – Personalizzare (sempre) non vuol dire usare (solo) il campo Nome.
Ogni persona apprezza particolarmente quando i messaggi a lui rivolti sono personalizzati e coincidono con le proprie aspettative. Certo, conoscere il nome del proprio destinatario è un ottimo inizio, ma i tempi in cui “Ciao nome” generava una certa sorpresa nel lettore sono passati da un po’. Oggi, l’aspetto più importante nell’Email Marketing è la relazione: cerca quindi di conoscere il tuo lettore, attraverso le sue interazioni con le mail e con il tuo sito, ad esempio attraverso lo storico degli acquisti. Aggiungere contenuti personalizzati alle newsletter, può migliorare i tassi di conversione del 15/25% e il CTR del 25/35%.
5 – Ottimizzare per mobile è estremamente importante e no, non è una scelta.
Secondo una ricerca di Return Path, c’è il rischio di una punizione piuttosto considerevole per le email che non risultano ben leggibili da mobile: il 63% degli intervistati ha dichiarato di cancellare immediatamente l’email, senza alcuna proroga. Offri dal principio un’esperienza ottimizzata per mobile: i tuoi lettori si sentiranno a proprio agio da subito, sapendo di poter contare sempre su un’interfaccia usabile, ovunque essi si trovino.
In generale, ricorda: la strategia Email Marketing va studiata prima di essere attuata, sì, ma questo non significa che sia meglio rimandare l’azione in attesa di una soluzione ideale. Inizia con un paio di buone idee: i tuoi primi risultati certamente stimoleranno nuovi miglioramenti.