Linkedin Signal è il nuovo servizio lanciato da Linkedin da ormai 3 mesi. Se già concepivamo Linkedin come il lato serio ed utile dell’universo social media, Signal promette di diventare la nuova eccellenza nell’uso consapevole delle nuove tecniche di networking.

Si tratta di un servizio in evoluzione, specie nell’interfaccia, ma le sue peculiarità sono già riscontrabili a questo stadio. Si articola come uno sviluppo sociale di condivisione (nella direzione Facebook per intenderci) mantenendo però il focus sulle finalità del proprio tempo trascorso su di esso. Si appoggia sulla rete di contatti del proprio profilo Linkedin e su quello di Twitter (se lo avete e se ritenete che i vostri tweet siano funzionali o quantomeno non deleteri in ambito lavorativo) e permette di visualizzare informazioni, links, video, notizie, post e quant’altro appartenga ai vostri collaboratori/colleghi/amici/membri dei gruppi cui siete iscritti. E’ evidente come ciò consenta di entrare in contatto più diretto con un numero variabile e potenzialmente elevatissimo di soggetti di interesse alla propria attività-azienda-ricerca e non direttamente contattabili con le consuete tecniche.

Il fattore che rende tecnicamente e professionalmente esemplare questo sistema è la possibilità di filtrare attarverso ben 8 livelli differenti il tipo di contenuti che si intende visualizzare nella parte centrale della pagina, in modo da concentrarsi esclusivamente su ciò che è di nostro interesse senza inutili dispersioni di attenzione ed energie. Nella fattispecie gli 8 livelli si strutturano in network, settore, azienda, data, nazione, scuola, grado di separazione, hashtag più popolari.
La ricerca è un altro punto chiave del servizo poichè potendo contare sul gigantesco archivio di informazioni dettagliate del database linkedin si è in grado di compiere ricerche molto affidabili e circoscritte tra parole chiave, connessioni, argomenti e, cosa non trascurabile, di poterle salvare.
La colonna di destra mostra poi i cosiddetti trending links, ovvero i contenuti (siano essi post, video, articoli, immagini) più condivisi in quel dato momento. Grazie ai filtri è possbile gestire anche questa sezione per non essere subissati di materiale non pertinente, potendo anche visualizzare da chi sono stati condivisi i links. Le operazioni di filtraggio sono in tempo reale, in modo che l’approccio sia estremamente veloce e comprensibile.
Potrebbe facilmente essere definito come un facebook dei professionisti, un sistema che sfrutta l’immediatezza e la viralità tipica del social networking applicata alle potenzialità di un motore di ricerca estremamente affidabile, se non è una piccola rivoluzione poco ci manca.

Difficile prevedere se questa mossa provocherà un’erosione di adesioni agli altri social networks o l’aggiornamento/slittamento verso altre zone d’interesse, sicuramente appare sempre più evidente una polarizzazione delle zone d’interesse attorno ai singoli canali all’insegna di una calcolata quanto trasversale specializzazione.