Agosto è il mese delle vacanze per elezione ma nel campo delle nuove tecnologie e della comunicazione non sembra esserci spazio per riposare nemmeno un minuto. Dopo l’inaspettato abbandono da parte di HP del settore pc hardware per dedicarsi totalmente al cloud computing un altro annuncio a sorpresa è la mossa di Google di acquisire per la cifra record di 12, 5 miliardi di dollari Motorola Mobile.
Era ben noto l’interesse di BigG ad accrescere le sue competenze e potenzialità nel settore mobile che sta attaccando con ottimi risultati già da tempo attraverso Android: interesse relativo soprattutto a know how riguardo integrazione, hardware e sviluppo di prodotti in grado di sfruttare Android al massimo delle sue possibilità.
I segnali però non prevedevano azioni così rapide ed improvvise.
Esistono come sempre pareri abbastanza discordanti sull’avvenimento, vista anche la sua portata, e sulle conseguenze che esso inevitabilmente genererà. La scelta del partner è stata sicuramente condizionata dall’enorme parco brevetti (17.000) a disposizione di Motorola, qualcosa che faceva gola a molti: a questo va aggiunto il non secondario merito da parte dell’azienda statunitense di essersi dimostrata in grado di produrre dispositivi in grado di sfruttare ed enfatizzare i pregi di Android, fattore chiave in prospettiva per poter tenersi al passo con la concorrenza.
Le guerre di brevetti sono un logorante e costante strumento di difesa/offesa tra colossi, come dimostra la vicenda Oracle-Google su Java, Htc contro Apple, Microsoft contro Google: poter disporre di un vasto assortimento di conoscenze certo mette al riparo da eventuali azioni avversarie o tentazioni dovute a lacune conoscitive.
In Italia e più in generale in Europa la reputazione di Motorola non è certo da primato ma il suo valore è ancora discretamente stabile negli Stati Uniti, primo mercato per molte delle principali realtà tecnologiche internazionali.
Il gruppo di Mountain View appare inoltre intenzionato a non abbandonare il progetto della sua televisione nonostante l’ostracismo dei canali tradizionali e conta di ritrovare slancio proprio grazie alle capacità di Motorola.
Pubblicamente gli altri colossi che usufruiscono della piattaforma di Google si dimostrano felici e soddisfatti dall’operazione, vedendo in essa una mossa determinata a proteggere il software dai troppi ( e pericolosi ) tentativi di personalizzazione e modifica (oltre che dalla vulnerabilità ai virus).
Nella realtà in Corea (Samsung ed LG sono aziende coreane) hanno già intrapreso contatti per collaborazioni ed eventuali acquisizioni di un nuovo software open source – MeeGo. Si tratta come sempre di rumors ma è evidente che con la situazione globale di equilibri di forze venutasi a questo punto a creare Samsung non può stare troppo alla finestra: Apple, Microsoft-Nokia, Google-Motorola appaiono infatti sempre più intenzionati a spartirsi la grande torta dell’offerta totale – hardware,software,servizi.
Vero è che le due collaborazioni createsi negli ultimi tempi non danno assolutamente certezze per il futuro poiché, a parte il blasone delle parti, non esistono reali esempi di successi passati o prove concrete che per ora qualcuno sia in grado di raggiungere Apple nella creazione di un immaginario e un pubblico così fidelizzato e religiosamente osservante.
La prospettiva immediata è quella che dopo i tentativi – non certo da record – dei Nexus costruiti da Htc e Samsung, dopo l’ultima acquisizione Google intenda prodursi in casa un Nexus Motorola progettato e costruito in sintonia hardware-software già dal prossimo anno, oltre a una serie di tablet: analisti prevedono un vero e proprio boom nei prossimi anni per queste piattaforme specie corredate da Android.
Non dovremo aspettare molto per vedere se la decisione di pestare i piedi a tutti gli altri partner rafforzerà BigG o esaurirà la carica globale del suo software: per ora possiamo solo prendere nota degli ultimi dispostivi presentati da Samsung dotati di Windows Phone e Bada. Che sia un segnale?