1971. Ray Tomlinson, un programmatore che sta lavorando a un progetto per il MIT che oggi potremmo chiamare semplicemente “Internet”, spedisce la prima email. Non molti anni dopo, nel 1978, Gary Thuerk – un dipendente di Digital Equipment Corp – invia la prima campagna Email Marketing. Sono solo 400 i destinatari, ma il risultato è sorprendente e si traduce in 13 milioni di dollari di vendite.

Oggi, l’Email si appresta a raggiungere l’importante compleanno dei 50 anni e mentre la maggior parte delle tecnologie inventate mezzo secolo fa appare irrimediabilmente obsoleta, continua ad avere prestazioni sorprendentemente alte in termini di ROI se confrontata con altri (nuovi) canali.

A livello globale, ci sono quasi 3 miliardi di utenti di posta elettronica, con oltre 110 miliardi di email inviate ogni giorno. Non c’è da stupirsi che per le aziende l’email rimanga uno dei mezzi più potenti con cui commercializzare e rilanciare i propri prodotti. Altri canali e tecnologie si evolvono, ma la popolarità della posta elettronica non mostra segni di rallentamenti.

Ecco alcune ragioni:

È la forma preferita di comunicazione

Se non bastasse il numero di utenti che, di fatto, supera quello di qualunque altro canale, secondo uno studio di Campaign Monitor (luglio 2019) oltre la metà degli utenti intervistati preferisce ricevere comunicazioni commerciali tramite email, rispetto a SMS o notifiche push. La ricerca suggerisce che ciò si applica in diversi settori industriali: dalla vendita al dettaglio, ai viaggi e l’intrattenimento, ai media digitali, al non profit e al B2B, dove il suo utilizzo quotidiano raggiunge i più alti livelli.

ROI ed Engagement comprovati

Dato il numero di utenti che dichiarano di preferire l’email ad altri canali, non dovrebbe sorprendere che questa fornisca un ritorno sull’investimento (ROI) incredibilmente elevato.

Secondo una ricerca di Optin Monster (gennaio 2020), l’Email Marketing ha un potenziale ROI fino al 4400%.

Un così alto valore dipende certamente dal fatto che acquisizione della lista e tariffe d’invio incidono minimamente sul costo globale. Ma non solo: in una campagna Email ben profilata, il destinatario è legittimamente interessato a quanto stai offrendo e quindi, con maggiore propensione, interagirà con il tuo brand.

Lo spettro degli allarmismi sulla nuova normativa GDPR ha portato molti marketer a temere impatti negativi sulle loro campagne email, ma ad ormai più di un anno dalla sua introduzione, possiamo affermare che il GDPR ha portato tutt’altro che effetti negativi. Alle aziende è oggi richiesta maggior consapevolezza e rigore sulle pratiche di acquisizione, utilizzo e manutenzione dei propri database di contatti. La stessa trasparenza e attenzione è richiesta alle Aziende che, come Bancomail, si occupano di fornitura di liste Email. In questo settore, rispettare la normativa deve rappresentare una forma contrattuale con il proprio cliente. È proprio la qualità dei contatti a decretare il successo della campagna.

Oggi, con il GDPR, ci assicuriamo che la pertinenza tra il messaggio e i destinatari dell’Email sia garantita, per questo è verosimile che le Email continuino a registrare tassi di coinvolgimento più elevati rispetto ad altre forme di comunicazione digitale (la ricerca di OptinMonster mostra un tasso di coivolgimento medio del 22.86% rispetto allo 0.6% medio dei principali Social Network).

L’Email evolve e integra nuove tecnologie

A quasi cinquant’anni d’età, l’email non sarebbe ancora così efficace se non fosse evoluta nel tempo.

Con la maggior parte delle Email aperte in mobilità, le inbox diventano sempre più contestuali. Dati comportamentali e geolocalizzazione garantiscono ai consumatori di ricevere notizie aggiornate al momento in cui vengono lette. Iper-personalizzazione e micro-segmentazione portano così alla SVCO, ovvero alla “single view of the customer”, la visuale unica del singolo consumatore. Conoscenza e intelligenza artificiale si combinano per aiutare le aziende a prevedere le esigenze e a rispondere con personalizzazione istantanea e in costante divenire. L’Email Marketing “1 a molti” diventa “1 a 1” con la stessa facilità di prima.

Email = Successo?

Sebbene sia chiaro che l’email, di per sé, continuerà ad essere rilevante ben oltre il suo cinquantesimo, spetta alle singole aziende avvalersi e sfruttare tale rilevanza.

L’email è un ottimo strumento di marketing, ma solo se viene utilizzata tenendo a mente le priorità dei propri destinatari. I professionisti del Marketing devono assicurarsi di non sprecare questa risorsa, nonostante la sua intrinseca resilienza.