Come operatore del marketing ti occupi costantemente di trovare argomenti coinvolgenti con la tua audience target, di creare newsletter ben progettate e selezionando la base di lettori più adeguata ai contenuti scelti.
Tutti questi risultati, raggiunti con impegno e conoscenza, però, poco valgono se l’email non viene letta, conseguenza diretta del consistente rischio che il messaggio possa non essere recapitato correttamente nell’inbox destinataria.
Il primo passo è costruire una forte reputazione del sender id, aspetto che influenza in modo sostanziale la deliverability. Email con una buona reputazione danno maggiori garanzie sulla consegna dei messaggi, al contrario email con reputazione povera o compromessa corrono il rischio di far bloccare i messaggi inviati dai filtri di posta o di relegarli nelle cartelle di spam.
Una serie di specifiche metriche condizionano la bontà di un indirizzo:
Rilevanza
Uno degli aspetti più essenziali per la creazione di una buona sender reputation è la produzione di contenuti di qualità, tali da mantenere vivo l’interesse da parte dei riceventi. Ciò influisce positivamente anche su un alto livello di engagement. Utilizzare form di opt-in o di aggiornamento con una profilazione raffinata in cui chiedere argomenti e frequenze preferite, aiuta certamente nella selezione dei contenuti più adeguati per ogni gruppo di utenti.
Pulizia del codice
A nessuno piacere ricevere email con un layout impreciso. Ancor meno piace ai server di posta che possono rispondere a codici troppo complessi oppure non idonei con la minaccia della segnalazione di spam. Assicurati perciò di utilizzare sempre un layout ben strutturato, compilato con un codice pulito e ordinato.
Frequenza di invio
Il tuo calendario editoriale è fatto di invii bilanciati e ben cadenzati oppure alterni alti e bassi? Normalizza il flusso delle tue comunicazioni e acquisisci nel tempo le preferenze dei tuoi lettori, così da rendere il tuo flusso comunicativo ancora più apprezzato e desiderato.
Minimizza le lamentele (dette anche complaint)
I tuoi sottoscrittori abitualmente segnalano i tuoi messaggi o li contrassegnano come spam? Ciò non dovrebbe accadere: mantenere basso il tasso di lamentele è molto importante, un buon limite entro cui rimanere è inferiore allo 0.1% del totale delle email consegnate.
Rendi accessibile e rapido il processo di disiscrizione: uno o due clic al massimo. Se vuoi saperne di più, leggi la rubrica che abbiamo dedicato all’unsubscribe.
Evita spam trap e blacklist
Imbattersi in una spam trap – ovvero in un indirizzo email creato dagli ISP per scovare gli spammer – può influire sulla tua reputazione e causare problemi di deliverability. Per evitare questo problema mantieni ordinato e pulito il tuo database e acquisisci i dati solo da fonti sicure e certificabili, come Bancomail.
Stesse conseguenze, se non peggiori, può avere l’invio di newsletter e DEM da un IP blacklistato. Se la tua attività di email marketing è generalmente contenuta e possiedi un livello molto basso di lamentele, dovresti essere al sicuro. Ma all’aumento della frequenza di invio la tua attenzione deve crescere. In generale comunque, oltre ad assicurarsi di seguire tutte le buone pratiche dell’email marketing (frequenza, database sicuro, presenza di disiscrizione, interazione e pertinenza), non dimenticare di spedire sempre con uno strumento di invio professionale, dotato di ip sicuri e aggiornati frequentemente.
Nel malaugurato caso in cui dovessi venire blacklistato, il rispetto di tutte le buone pratiche comune ti consentirà comunque di risolvere molto velocemente la questione dimostrando al tuo ISP la buona reputazione guadagnata nel tempo.