Dopo l’aggiornamento grafico-tecnico dei profili personali del più popolare social network al mondo, era lecito attendersi un conseguente upgrade delle pagine. E così è stato.
Per qualche settimana dalla data di annuncio, è stato possibile scegliere di aggiornare anzitempo le proprie pagine, dal 10 marzo invece il salto è divenuto obbligatorio.
La corrispondenza grafica con i profili personali è immediatamente visibile: tutte le informazioni ed i collegamenti utili sono ora situati sotto l’immagine principale.
Nella parte superiore ritroviamo la sequenza di 5 immagini pescate dal sistema tra quelle pubblicate nei vari post. L’ordine è stabilito casualmente ogni volta che la pagine viene caricata per evitare composizioni create dagli amministratori in modo arbitrario. Le immagini indesiderate possono essere rimosse semplicemente cliccando sulla x che compare al mouse over.
Agli utenti che cliccano la pagina, vengono mostrati i post più popolari, determinati con un algoritmo che si basa sul numero di visite e riscontri (come commenti o likes) ed è personalizzato in base ai gusti dell’utente. Per ristabilire l’ordine cronologico, per il momento, è sufficiente scegliere di filtrare la pagina mostrando solo gli aggiornamenti della pagina, mettendo i secondo piano i contenuti inseriti anche dagli utenti (che saranno comunque raggiungibili scegliendo il tab everyone).
Dal punto di vista amministrativo, i dati relativi ai fan ed alle statistiche sono ora più evidenti, a tutto vantaggio del marketing e della gestione della propria visibilità. Sono state inserite numerose opzioni per la gestione dei commenti e del linguaggio: possono essere redatte liste di termini “indesiderati” o non consentiti in modo che non compaiano tra i commenti o che attivino procedure di segnalazione. Inoltre, da oggi è possibile modificare e ampliare la categorizzazione della pagina anche in seguito al primo salvataggio, fattore che migliorerà indubbiamente la definizione stessa delle attività e la loro rilevanza all’interno del folto universo di Facebook.
A livello strutturale la novità forse più importante è la possibilità di utilizzare la pagina come profilo personale: dalla bacheca sarà possibile scegliere di “usare Facebook come” la vostra pagina. Così facendo si potranno non solo ricevere notifiche su interazioni e iscrizioni, ma anche compiere operazioni come likes e commenti utilizzando la firma della vostra pagina, e non più il proprio nome. Questo aumenterà la visibilità, la riconoscibilità, ma anche le interazioni e la facilità di approccio.
Per la gestione dei feedback, Facebook mette a disposizione un servizio di email sulla base delle attività che si verificano sulla pagina, il numero di apprezzamenti, commenti ecc. . Nel caso di pagine con un gran numero di fan, può rendersi necessario disattivare questo servizio.
Novità non altrettanto efficace è, a nostro parere, l’esclusività (confermata da Facebook) riservata agli amministratori per l’invio del suggerimento d’iscrizione alla pagina. E’ infatti sparita per gli utenti la possibilità di invitare gli amici a unirsi alla pagina tramite l’ormai conosciuto link sulla colonna di destra. Esistono diverse scuole di pensiero al riguardo, chi ritiene sia un efficace mezzo per evitare che la propria pagina sia raggiunta da profili indesiderati ( o che consenta di arrivare solo a determinate persone ) e chi – come il sottoscritto – considera questo blocco come un paradosso nello sfruttamento del social ( la cui peculiarità è proprio l’essere virale ed estremamente veloce grazie al passaparola). Da segnalare inoltre che – probabilmente a causa dell’aggiornamento – non sempre i propri inviti giungono ai destinatari ma confidiamo che in breve tempo questo contrattempo sarà sistemato.
Sulle prime il cambiamento può generare reazioni contrastanti: per molti l’eccessiva somiglianza tra pagine e profili rischia di portare a difficoltà di comprensione e di relazione, per i programmatori del social invece il convergere verso un unico stile aiuta ad eliminare barriere ed a instaurare rapporti più stretti. C’è da giurare che saranno questi ultimi ad avere ragione.