Si chiama buzz. In inglese vuol dire ronzio. Nel marketing il suo significato non è così diverso. Indicato a volte anche come passaparola o word of mouth (wom), indica il diffondersi di suggerimenti o, più in generale, di contenuti all’interno di una rete sociale.
L’ambito specifico del marketing è quello non convenzionale, anche se in fondo mi chiedo quanto tempo debba passare ancora perchè diventi convenzionalmente di default 😉
Lo scopo del buzz marketing è quello di aumentare il volume e la qualità delle conversazioni riguardanti un prodotto o un servizio in modo da accrescere la repurazione di un brand. L’obiettivo viene raggiunto facendo discutere di sé, creare il ronzio, e per questo è fondamentale dare alle persone argomenti per parlare di sé e luoghi ove poterlo fare.
Creare il buzz è necessario per tutti coloro che operano nel mercato, siccome non esiste una bacchetta magica che fa in modo che clienti si rivolgano a noi e nuovi visitatori giungano alla ns pagina.
E naturalmente il processo di creazione del buzz non si esaurisce dalla – pur fondamentale – creazione di un blog (piuttosto che dalla pubblicazione di un video o dall’innescamento, detto anche seeding, di un passaparola). Nella categoria di questo articolo raccoglieremo d’ora in avanti le nostre riflessioni sull’argomento, sempre in considerazione dell’esperienza che Bancomail sta applicando sulla propria identità.
Quali sono gli strumenti necessari per una corretta strategia che coinvolge i social media?
Blog
Ad oggi sono uno strumento imprescindibile. Innanzi tutto, se ottimizzati correttamente, possono dirigere il traffico al sito web istituzionale con grandi potenzialità. Un blog infatti offrendo contenuti sempre recenti e vari, permette di creare molti link interni che aiutano l’indicizzazione e lo sviluppo di una community fedele che tornerà a visitare senza bisogno di passare attraverso il motore di ricerca.
Microblogging
Come i blog, gli strumenti di microblogging hanno enormi opportunità per le aziende. Bancomail ha scelto Twitter, il più diffuso. Potete leggerci qua: http://twitter.com/bancomail
Il social network ormai più diffuso è uno dei luoghi migliori dove presentare e promuovere la propria azienda mantenendo vivo il contatto con la propria audience. L’argomento è molto ampio e i risvolti sono molteplici, per questo stiamo preparando il primo articolo dedicato a Facebook. Nell’attesa vi invitiamo a iscrivervi alla nostra pagina pubblica.
Video e Photo Sharing
I social media sono condivisione! L’importanza dei video è aumentata negli ultimi anni e le foto sono fondamentali per la loro capacità di rappresentare con immediatezza e trasparenza volti e situazioni. In attesa di fotoraccontare la vita d’ufficio e le nostre partecipazioni, abbiamo iniziato mettendoci le facce 😉
Social Bookmarking e aggregazione dei contenuti
Un servizio di social bookmarking consente di distribuire, organizzando e rendendo flessibili alle ricerche, i propri contenuti e quelli ritenuti rilevanti e trovati in rete. Strumenti di questo tipo sono molti, noi non abbiamo voluto sovraffolarci per ora, così abbiamo iniziato con Delicious.
E’ molto importante individuare e utilizzare anche siti di networking o che collezionano articoli di una particolare tematica o raccolgono tutti i propri feed.
Slide
Offrire presentazioni multimediali, sempre e ovunque fruibili, sull’identità e sulla storia del proprio marchio o su temi d’interesse specifico analizzati con la propria competenza, è un modo per dimostrare il proprio know-how e alimentare quello collettiva poiché ognuno ha qualcosa da offrire. Noi abbiamo scelto di affidarci a SlideShare.
Podcast
I Podcast sono registrazioni audio prodotte con frequenza su un certo argomento. Da soli o affiancati a slide preparate dalla propria azienda, sono un’ulteriore modalità per offrire promozione e servizi.
Wiki
I Wiki sono enciclopedie o compendi online su una o più tematiche. Il più famoso è Wikipedia, ma a seconda dell’azienda possono essere utili archivi di conoscenze. Ci piacerebbe che col tempo gli articoli sull’email marketing più letti su questo blog potessero diventare e arricchire il wiki di Bancomail.
Crowd Sourcing
Si tratta di un modello molto funzionale basato su un gruppo di lavoro non già organizzato in un team e usato spesso per sviluppare programmi, fare ricerca e formazione. La famosa azienda Dell ha ridotto i costi e incrementato la propria efficienza grazie al crowd sourcing applicato alle operazioni di problem solving. La Coin si è rivolta al crowd sourcing per l’ideazione del nuovo logo. Deve esistere un modello molto solido di qualità dietro a questo genere di operazioni, ma la formula è interessante e l’esperienza che sta nascendo darà i suoi frutti.
In generale, la conversazione
Così come accade su blog, Facebook, YouTube, la conversazione avviene anche negli strumenti più tradizionali come forum e board di discussione. Interagire con l’audicence e con altri professionisti può stimolare le nicchie di mercato e portare valore al proprio brand.
Monitorando sempre il brand
Tutti questi utili strumenti producono flussi di navigazione che si sviluppano sui movimenti della community e sulla distribuzione dei tag. Molti strumenti come Buzzlogic, ReputationDefendere o Monitter permettono di comprendere il posizionamento del brand. La percezione del proprio brand può essere valutata anche sondando siti di rating&review come Yelp o GetSatisfaction.
Importanti considerazioni
Il marketing nei social media può spesso generare confusione. Ci sono molti network e molti canali da scegliere. Creare una presenza su tutti i canali è costoso in termini di tempo, ma scegliere cosa usare in modo casuale non è una buona strategia (a dire il vero, non è affatto una strategia!). Le aziende devono piuttosto comprendere quale mix di social media sia più adatto per la propria realtà.
Noi suggeriamo di identificare con una fondata analisi preventiva gli strumenti per il proprio business a seconda della propria audience. A quel punto il business plan è una strategia passo per passo in cui le idee, nate spesso in fase di brainstoming, hanno un’importanza determinante.
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