Gli aggiornamenti di Facebook non sono particolarmente frequenti. Ma quando arrivano, difficilmente lasciano con le mani in mano. I curiosi e gli addetti ai lavori corrono alla ricerca della beta, dell’anteprima, dell’opzione per attivare per primi – o quasi – la novità. La maggior parte degli utenti, disorientata dal cambiamento, cerca – spesso inutilmente – la strada per rientrare alle impostazioni precedenti. Accade sempre in questo modo, poi alle novità ci si abitua e si riparte. Noi siamo per la tecnologia, non la ostacoliamo, la accogliamo e, quando ci è possibile, la avvantaggiamo.
Nel programma televisivo americano “60 minutes” Mark Zuckerberg ha raccontato a Leslie Stahl le caratteristiche di questo rinnovamento che sta interessando sempre più profili. “Il nuovo layout” ha detto “è un ritorno alle origini del progetto, quando lo scopo principale era condividere le informazioni personali con i tuoi amici”. Con i nuovi profili infatti le informazioni personali sono ancora più in primo piano. Nello spazio prima riservato all’ultimo aggiornamento di stato ora compaiono, tra il resto, l’età, la situazione sentimentale e gli studi compiuti. Subito sotto una selezione delle ultime foto in cui si è stati taggati.
L’universo personale diventa sempre più il fulcro attorno a cui ruota Facebook. Grande importanza è data alle caratteristiche personali – come interessi, hobby, curriculum professionale e, progetti – in grado di connettere le persone attraverso gusti e attività comuni.
Per certi versi, l’attività quotidiana che viene di norma stilata sulla propria bacheca, perde importanza. Più spazio è dato alle inserzioni e alle pagine consigliate, che beneficiano, per fortuna o purtroppo, di una probabile maggior targetizzazione.
Le conseguenze immediate:
Coerenza di stile – Le versioni web e mobile si somigliano sempre più: minor costo di transizione equivale a più familiarità d’uso per gli utenti.
Più qualità – Il nuovo layout stimolerà gli utenti a una maggiore attenzione sulla correttezza delle informazioni inserite.
Consapevolezza – Per chi condivide, aumenta la cognizione dei dati che si condividono. Per chi giunge sulle pagine personali è più immediato riconoscere e profilare il target.
Relazioni – Nuove liste pubbliche consentono di categorizzare i propri contatti – creando ad esempio un gruppo “colleghi” e un gruppo “calcetto”.
Ad Oriented – La barra laterale, riservata alle pubblicità, è aumentata di dimensioni.
Più spazio alle foto – Un attacco velato a Flickr, nota piattaforma del photo-sharing?
Geolocalizzazione – Più spazio è dato anche agli aggiornamenti sui luoghi visitati dai propri amici. Uno scacco matto a Foursquare?
Indubbiamente, da parte sua, Facebook ha ampliato le possibilità di profilazione del proprio database utenti. Per questa ragione un altro grande cambiamento sta riguardando le pagine (ex fan page). Nel nuovo layout, non ancora attivo, oltre ad avere una maggiore ampiezza per i riferimenti dell’attività, vedremo l’integrazione di Facebook Places. Sarà possibile inserire la propria attività e visualizzare i check in effettuati dagli utenti. Confermato lo spostamento delle schede – relegate a una piccola zona sotto all’immagine del profilo – perde importanza anche l’utilizzo di FBML, strumento che aveva reso possibile la creazione di landing page e sezioni di approfondimento.
Infine non è più possibile commentare, con la denominazione ufficiale della pagina, i post degli iscritti: i commenti inseriti dagli amministratori riportano ora il nome del profilo personale collegato. Il cambiamento, che sembra esser dovuto alle impostazioni personali di privacy, rischia di minare la riconoscibilità e il rapporto di fiducia alla base delle relazioni sociali su Facebook. Per le stesse ragioni, al momento gli amministratori non possono rispondere a interventi di utenti che non consentono a tutti di commentare i propri post.
Update h 11.05
I problemi immediatamente segnalati ieri, relativi all’impossibilità degli amministratori di pagine di commentare correttamente gli interventi degli iscritti, sembrano ora risolti grazie a un provvedimento di Facebook segnalato, epigraficamente, su Known Issues.
Come sempre, Zuckerberg ha tenuto a precisare che la privacy verrà rispettata. Nessun dato sarà venduto alle aziende, ha assicurato, aggiungendo che la privacy è un rischio che bisogna calcolare ogni volta che si decide di comparire su internet. La responsabilità dunque ricade sugli utenti, ma sappiamo che le opzioni che Facebook mette a disposizione, permettono di proteggersi adeguatamente sui dati che si sceglie di condividere.