Su internet, social network e programmi di condivisione peer to peer è possibile scambiarsi di tutto: foto, video, musica, contenuti ed informazioni in genere. Una cosa però mancava: il denaro.
Presto non sarà più così: il servizio SendMoney promette infatti di rivoluzionare le dinamiche di circolazione dei soldi sulla rete e tra gli individui.
L’idea di PayPal è semplice, mettere a disposizione degli utenti di Facebook una piattaforma che consenta a chi già è iscritto a PayPal ed è frequentatore abituale del popolare social di inviare e ricevere somme di denaro senza dover inserire dati o pagare commissioni aggiuntive.
Contando che statisticamente l’80 per cento degli utilizzatori del più famoso sistema di pagamento online sono anche iscritti a Facebook c’è da aspettarsi un bacino di utenza potenzialmente smisurato.
Lo stesso dicasi per le possibilità a disposizione: molti lo vedono come un mezzo rapido ed immediato per festeggiare ricorrenze di contatti non raggiungibili fisicamente ma a livello personale credo sia più corretto e funzionale immaginarlo come un sistema che consenta di effettuare o ricevere piccoli prestiti per situazioni di emergenza e sottoscrivere donazioni, approfittando della tassazione favorevole. Facebook infatti non trattiene nulla sui trasferimenti mentre PayPal si riserva una commissione di 30 centesimi.
Regalare soldi infatti, per quanto gesto sicuramente gradito ai più – considerando inoltre la congiuntura economica particolarmente negativa – non rientra certo in una sfera di eleganza nei rapporti interpersonali e può tutt’al più mantenersi realistico all’interno dei rapporti familiari più stretti. Nonostante ciò il servizio è configurato con questo intento e, accedendo al proprio account PayPal è possibile selezionare tra i propri contatti Facebook i destinatari della nostra cartolina digitale (facoltativa) che può essere arricchita con messaggi, immagini e contenuti (oltre alla somma da noi prescelta). Logico però pensare che con questo espediente sia in ogni caso possibile far circolare moneta virtuale anche in assenza di ricorrenze.
La struttura di SendMoney è concepita per funzionare in ben 65 paesi tra cui tutti quelli Europei.
I più audaci vedono nell’introduzione di queste nuove tecnologie un tentativo di affrancarsi dagli istituti bancari tradizionali e dalla loro stretta fiscale ma più realisticamente possiamo considerarle un valido ausilio per abbattere alcune barriere come la seccatura e l’ansia di dover inserire i propri dati personali (numeri, codici) per effettuare pagamenti e donazioni.
Dal punto di vista commerciale è poi indubitabile che per le realtà che credono nel social business e nel social marketing la possibilità di poter contare su un movimento più elastico di somme rappresenti un notevole vantaggio: specie nel caso rimborsi rapidi e promozioni.
I margini di sviluppo di queste nuove frontiere sono strettamente legati al sistema legislativo vigente nelle varie nazioni in cui viene adottato: qui in Italia ad esempio esistono norme abbastanza restrittive in materia e possiamo aspettarci che anche altrove siano allo studio documenti per regolamentare un settore che presenta caratteristiche discontinuee rispetto a quelle convenzionali.