Come previsto, anche noi di Bancomail abbiamo partecipato con entusiasmo al 4squareDay di Bologna e, dopo qualche giorno di riflessione, siamo pronti a raccontarvi la nostra personale esperienza.
La giornata si è svolta fluida, il gruppo di foursquariani si è ritrovato sotto le “Chiappe del Nettuno” (probabilmente le chiappe più checkate del mondo, è stato detto) e da lì, dopo avere sbrigato le pratiche burocratiche, raccolto qualche gadget (noi adoriamo i gadget!) e ascoltato le spiegazioni, è partita la caccia. Ad ogni sosta era richiesto di effettuare un check-in e di prestare attenzione ai tips – brevi informazioni rilasciate sotto forma di commento – per individuare la tappa successiva.
Come vi avevamo anticipato, i percorsi a disposizione erano tre. Noi di Bancomail abbiamo optato per l’itinerario “Stranezze e misteri”. Muniti dei nostri smartphone e della cartina che ci è stata fornita, siamo partiti alla ricerca degli enigmi bolognesi nel primo pomeriggio di sabato 16 aprile.
Ottenuto il primo indizio, abbiamo così utilizzato ogni mezzo digitale per scoprire dove dirigerci: Google, Wikipedia, Twitter, etc. Seguendo i tips lasciati da FoursquareItalia abbiamo arricchito il nostro bagaglio culturale e ci siamo avvicinati alla meta attraverso una decina di tappe (per noi: Le chiappe del Nettuno – Il portico delle tre frecce – Basilica Santo Stefano – Coin Bologna – Torre Prendiparte – Statua di Papa Gregorio XIII – Palazzo Comunale – Palazzo di Re Enzo – Chiesa Di San Petronio – Torre Galluzzi – Le chiappe del Nettuno).
La “caccia al tesoro” è stata motivante, nonostante l’assenza di un reale e materiale tesoro. Considerato che piuttosto il vero tesoro è stato per tutti i partecipanti la buona riuscita dell’evento e l’incontro finalmente italiano tra digitale e reale, ci sarebbe forse piaciuto che i tre percorsi fossero da svolgere in massa e non a piccoli gruppi “famigliari”. E’ stato bello sfruttare ogni tappa per visitare e conoscere meglio la città, è stato bello riconoscerci per la strada, è stato bello farci riconoscere, fare incontri speciali come questo:
Clochard: Ei, scusate! Chi è che siete voi?
Ho visto altri ragazzi con quel cartellino lì!
(indica l’etichetta 4sqDay che abbiamo attaccata al petto, con il nostro soprannome)
Silvio: Siamo una community!
Clochard: …
Francesca: Ci piace condividere con gli altri i posti dove ci troviamo!
Clochard: Ah si? E’ un bel messaggio!
Cosa ci è piaciuto del 4sqDay
Se Foursquare nasce con lo spirito di portare le persone alla scoperta delle città, scambiarsi consigli sui luoghi da visitare e incontrarsi in questa scoperta, questa giornata dovrebbe aver educato i foursquariani al corretto utilizzo dei tip: uno strumento rapido e accessibile per conoscere il luogo dove ci si trova che si gestisce dal basso verso il basso, ovvero eludendo i circuiti ufficiali e costosi dell’informazione, senzaltro più completi, ma non sempre disponibili nel momento di reale necessità.
Sebbene l’attenzione di questo evento si sia concentrata sulle persone (delle adesioni, pervenute tutte nei primi giorni, ha bucato solo il 20%!), le opportunità a livello di marketing, in particolare in termini di proximity marketing, appaiono chiare. Puntare sulle persone che si trovano in una determinata area e instaurare una conversazione con loro è una versione evoluta del volantinaggio, strumenti come Foursquare sono un terreno fertile che anche le aziende italiane dovrebbero esplorare sempre più (non è un caso che proprio Coin fosse partner di questo evento, ne abbiamo parlato qui).
Eventi di questo tipo speriamo possano confermare anche ai più scettici che il cosiddetto “popolo della rete” ha una presenza reale anche al di fuori degli schermi e del tutto coerente con il proprio IO digitale.