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Social commerce

Anche in tempi di contrazione dei consumi e di riduzione delle disponibilità economiche riescono a svilupparsi nuove dinamiche commerciali. Anzi si potrebbe dire che proprio certe situazioni critiche portino il mercato ad escogitare sistemi innovativi per dare risposte in maniera adeguata.

E’ il caso del social commerce, la nuova frontiera del consumo in chiave futuribile. Nonostante, specie nel nostro paese, una grande parte del pubblico ancora non si sia ancora abituata all’e-commerce, nel mondo già si parla di f-commerce, evidenziando con la lettera f il riferimento al principale social network ed il più commercialmente sfruttabile in questo momento: facebook ovviamente.

Non sarà di certo sfuggito a nessuno dei milioni di utenti nel nostro paese la crescente offerta pubblicitaria ( e la sua precisione in base alle nostre preferenze ed azioni ) presente all’interno delle bacheche: è evidente che molte realtà, più o meno grandi, abbiano capito il potenziale di questa comunicazione.

Il passo che si sta compiendo è quello di passare dalla mera segnalazione delle proprie attività/prodotti/servizi alla gestione a 360 gradi del rapporto col cliente. In particolare, oltre ad un miglioramento ed ampliamento della fase pre-vendita, si innesta il meccanismo dell’acquisto diretto e dell’interazione post-vendita.

Quest’ultimo punto è particolarmente significativo per l’andamento degli esercizi poiché consente un’efficace raccolta di feedbacks utili a predisporre accorgimenti o modifiche nel proprio modo di porsi sul mercato.

I vantaggi di poter trovare materiale di interesse ed acquistarlo attraverso una rete sociale sono evidenti: nello specifico i punti a favore  dell’utente sono la facilità di reperire informazioni e la velocità dei passaggi, la possibilità di saltare eventuali intermediari come nel consueto e-commerce e, non secondaria, la condivisione delle proprie scelte con gli altri profili come in un “giro virtuale” per negozi. E’ infatti uso abituale di molti di noi appoggiarsi ad amici e parenti in caso di acquisto, chiedere consigli, esperienze passate e quant’altro possa aiutare a convincerci in una direzione o nell’altra.

Osservando dal lato delle aziende i vantaggi si concentrano nella possibilità di effettuare azioni di marketing mirate, sfruttare la viralità ed il passaparola, raggiungere un pubblico pressoché impossibile da raggiungere con le tecniche tradizionali ( se non a fronte di costi assolutamente fuori portata ), la profilazione molto più definita dei possibili acquirenti e la creazione della fidelizzazione attraverso il rapporto post-vendita. Per il momento la fase più realisticamente sviluppabile è quella cosiddetta del pre-shopping, ovvero la condivisione di idee e giudizi, la generazione di discussioni in seguito a decisioni di acquisto effettuate o decise da contatti del nostro intorno. E’ qui che attraverso il word of mouth si può costruire nell’immediato la rete sociale che genera traffici e valore.

Non è un mistero che numerosi colossi del commercio on line guardino con interesse a questi sviluppi: ad esempio Ebay ha recentemente presentato la piattaforma x commerce che riunisce, oltre ovviamente allo stesso Ebay, PayPal, Magento e GSI. L’idea di offrire a sviluppatori e pubblico una soluzione e-commerce aperta su cui sviluppare numerose nuove dinamiche potrebbe dare l’impulso definitivo al social commerce.

E per non lasciare nulla di intentato segnaliamo l’alleanza Ebay-Facebook: nel nuovo Open Graph verranno integrati Magento e GSI, fattore che consentirà alle brand pages ed a qualsiasi realtà di instaurare nuove metodologie di business.

Si tratta indubbiamente di un’altra scommessa poiché è un ulteriore tassello che va ad implementare l’esperienza multimediale di un social nato per condividere contenuti e divenuto ormai un universo a tutto tondo.

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