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Raccomandazioni di Bancomail sull’acquisto di anagrafiche

Quando comprate delle liste di anagrafiche assicuratevi di avere a che fare con un fornitore serio. Avere delle garanzie complete quando si decide di intraprendere una campagna di e-mail marketing è importante.

Riceviamo sempre più spesso, ultimamente, racconti di clienti che hanno fatto una brutta esperienza acquistando elenchi forniti da sedicenti “list broker” o attraverso canali di vendita alternativi. Alcuni (pochi per fortuna) hanno addirittura acquistato, o sono stati tentati di farlo, gli elenchi su “Ebay”.

La tentazione di cedere alle lusinghe dei “prezzi stracciati” è forte, ce ne rendiamo conto. In questo campo, però, la professionalità non si può improvvisare. Ci sono in ballo aspetti importanti: il rispetto della Normativa Privacy vigente che va di pari passo con il rispetto dei diritti del destinatario e la buona riuscita di sforzi commerciali essenziali per il futuro di molte aziende.

Gestire un database per l’email marketing con centinaia di migliaia di anagrafiche, è un lavoro serio. Significa che ogni giorno, per 365 giorni all’anno, più addetti si applicano per tutte le necessarie operazioni legate alla sua manutenzione e funzionalità: archiviazione, profilazione, aggiornamenti, normalizzazione, interviste, informative Privacy, rimozioni opt-out etc.

Se pensate a questo, quando vi sentirete proporre offerte del tipo “10.000 anagrafiche per 200 euro”, qualche dubbio dovrebbe sorgervi. Quel dubbio fugatelo, cominciando a chiedere al fornitore le necessarie informazioni: da quanti anni opera sul mercato, l’origine dei dati in suo possesso, le modalità di trattamento del dato, le informazioni rese “lato privacy” e le garanzie (contrattuali) fornite all’atto dell’acquisto.

Se le risposte saranno soddisfacenti (e serie) potrete acquistare. Lungi da noi la pretesa di essere gli unici interlocutori di un mercato in forte evoluzione quale l’email marketing.  Ma se non lo fossero, evitate. Effettuare una campagna di email marketing su liste “improvvisate” o peggio “non sicure” è controproducente. “Espone” il cliente a rischi seri ed ottiene pessimi risultati sia in termini di “redemption” che di immagine.

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