Troppo spesso ci si limita a pensare che l’email marketing serva esclusivamente a promuovere prodotti e servizi, senza apprezzare in pieno le potenzialità comunicative di questo canale, che a differenza di molti altri consente di stabilire da subito un rapporto diretto e biunivoco con i destinatari prescelti.
Più che in ogni altra campagna la definizione del target diventa essenziale quando si vuole intraprendere una recruitment e-mail campaign. È bene quindi cercare di inviare ciascun annuncio al gruppo di destinatari che si ritiene possano essere davvero interessati alla posizione aperta.
Questo non soltanto è importante per evitare di inviare un messaggio indesiderato ma soprattutto limiterà, almeno in parte, la trasmissione di candidature non adeguate al profilo che si sta cercando.
Per avere dei dati con cui riuscire a targettizzare il proprio pubblico potrebbe essere utile inviare inizialmente un form di sottoscrizione mirato, attraverso il quale raccogliere qualche informazione aggiuntiva che consenta di catalogare meglio i propri contatti.
Ma siccome il proprio database potrebbe rivelarsi non sufficiente è importante fare in modo che anche i visitatori del sito aziendale o dei profili social possano sottoscrivere il form mirato. Altrettanto utile sarebbe consentire a chi già riceve la newsletter di condividere e inoltrare il messaggio, suggerendone quindi la partecipazione e la diffusione virale.
Una volta individuato il target è importante elaborare un messaggio che sia in linea con il profilo ricercato, e optare per un design semplice che enfatizzi il testo e che sia facilmente fruibile da dispositivi mobile. Per evitare tuttavia di risultare anonimi e così scomparire nell’oblio, è consigliabile inserire link a contenuti (testi, video etc.) che testimonino i valori che contraddistinguono l’azienda. È infatti importante offrire ai candidati buoni motivi per salire a bordo della nave.
A questo punto come in ogni campagna è fondamentale testare e ritestare tutte le componenti del messaggio, onde evitare di compromettere l’immagine aziendale inviando degli errori.
Da ultimo occorre raccogliere e analizzare i risultati della campagna. Confrontarne le statistiche con quelle relative agli altri strumenti di recruiting utilizzati, come LinkedIn etc. I migliori reparti di risorse umane infatti archiviano e usano l’insieme di questi dati per migliorare giorno dopo giorno il processo di assunzione, contribuendo così al continuo successo dell’azienda.